Goju Ryu Karate Do

 

Anko Itosu, discepolo di Matsumura di Itosu e dei suoi allievi

Il karate nella scuola: l’insegnamento di Itosu e dei suoi allievi

L’introduzione del karate nella scuola:1901-1905

La trasformazione apportata al karate: l’educazione scolastica

Le istruzioni di Ankō Itosu: 1908

               L'emergere del karate moderno                  

La modificazione dei kata da parte di Ankō Itosu

Ankō Itosu aveva dunque ricevuto l’incarico di dirigere l’insegnamento del karate nel sistema scolastico. E’ ad uso degli allievi che egli crea i cinque kata Pinan, dopo la scomposizione del kata Naifanchi in tre kata. L’insegnamento trasmesso da Ankō Itosu è passato attraverso parecchie tappe. Così sarebbe un errore pensare che abbia insegnato i kata Pinan in un’unica forma, fissata una volta per tutte. Infatti, all’inizio del suo insegnamento, numerosi passaggi di questi kata si eseguivano a mani aperte. Tenuto conto della difficoltà e della pericolosità della pratica a mani aperte per gli allievi, alcuni passaggi saranno poco a poco realizzati con i pugni chiusi. Ankō Itosu diede, ai maestri che insegnavano a scuola, istruzioni concepite per far passare innanzitutto nell’insegnamento del karate le componenti educative fisiche, e morali.
La genesi degli stili del karate contemporanei comincia in quest’epoca. Prima di proporre una forma pratica a uso degli scolari, Itosu l’aveva provata ed elaborata con gli allievi che venivano da lui. Esistono delle differenze tra i suoi allievi a seconda del periodo nel quale essi hanno studiato il karate con lui, e anche a seconda delle condizioni di questo insegnamento, ricevuto sia presso di lui, sia a scuola; insomma, il contenuto trasmesso dal maestro variava secondo il livello dell’allievo o del discepolo. Inoltre, Itosu ha apportato nel corso degli anni delle rettifiche ai dettagli dei kata. Così, lo studio dettagliato dei kata Pinan fa emergere parecchie differenze nei particolari intervenute nel corso dei primi cinque anni. Ora, gli allievi hanno la tendenza a rispettare quello che hanno imparato senza essere capaci di relativizzare il loro sapere; per questo, nel corso del tempo, differenze non trascurabili sono venute alla luce tra gli allievi di Itosu, alcuni dei quali diventarono a loro volta insegnanti.
Bisogna riconoscere che la riforma del karate intervenuta in quell’epoca ha avuto come conseguenza la difficoltà - che abbiamo oggi - a decifrare il significato tecnico di alcuni kata trasmessi da Ankō Itosu. La cura impiegata per facilitare la pratica di allievi le cui condizioni di apprendimento non avevano più nulla a che vedere con quelle della trasmissione esoterica dell’arte, ha avuto l’effetto di opacizzare e di rendere ambigue le tecniche di alcuni kata. Per questo, nel corso di questa riforma, il kata Naifanchi integrò più elementi educativi che elementi applicabili in combattimento. Anche i kata Pinan, composti al medesimo scopo, includono alcuni elementi che sarebbe erroneo voler interpretare in termini di combattimento. Si fa qualche esempio: Itosu insegnava, all’inizio, il primo kata dei Pinan a mani aperte, ma più tardi Hanashiro, giudicando l’esecuzione di questo kata a mani aperte troppo difficile e pericolosa per scolari e liceali, cominciò a far chiudere i pugni. Questo cambiamento fu adottatto poco tempo dopo da Itosu e Yabu.
Il primo passaggio di Naifanchi shodan è oggi praticato, in tutti gli stili, come parata a mano aperta. Esso includeva precedentemente un attacco agli occhi con le dita tese, ma Itosu, giudicando questo passaggio non educativo, lo soppresse. La maggior parte dei kata trasmessi nell’ultima parte dell’insegnamento di Itosu hanno subito delle trasformazioni di questo tipo. Si cita a questo proposito la testimonianza di Kenwa Mabuni, allievo di Itosu e fondatore della scuola Shitō-ryū.
"Ho imparato da uno dei domestici di casa mia, Morihiro Matayoshi, il kata del kibadachi (Naifanchi) come base del karate. Questo kata era diverso da quello che ho imparato più tardi dal Maestro Itosu. Un giorno, ho mostrato questo kata al mio maestro. Mi ha detto allora chiaramente che questo kata era la forma originale e che l’aveva imparata da un cinese nel villaggio di Tomari, e che il kata che ci aveva insegnato era il risultato di modificazioni apportate nel corso della sua ricerca. Mi ha quindi detto di continuare con questo nuovo kata".
Secondo i racconti orali, questo cinese si chiamava Channan.
Ankō Itosu aveva così effettuato una riforma notevole del karate classico, attenuando considerevolmente l’aspetto combattivo, con l’idea di costituire il karate quale mezzo di educazione fisica e morale. Si può dire che la sua impresa è parzialmente riuscita, ma si deve riconoscere che, a causa di questa riforma, un numero notevole di kata classici sono stati perduti, e che altri sono conosciuti solo in una forma abbreviata in cui i significati strategici e di combattimento sono sfumati. E’ in tal senso che bisogna comprendere le critiche di Kahō Sai (1849-?), maestro di karate di Okinawa: "Il karate del maestro Sokō Matsumura è autentico. Ma quello di Itosu contiene moltissimi errori. Da quando Okinawa è stata integrata in una provincia del Giappone, il vero karate sembra essere scomparso. Gli adepti dello Shuri cominciano a praticare un karate sbagliato. Non c’è più nemmeno più di che discutere su cosa sia il karate".
Shikin Gima insiste su questo punto:
"Bisogna valutare da un punto di vista diverso le opere del Maestro Itosu. E’ lui che ha creato i cinque Pinan e ha scomposto il kata Naifanchi in tre parti per renderlo più adatto all’educazione fisica. Agli occhi del Maestro Sai, il Maestro Itosu praticava dei kata che non si inquadravano affatto nella tradizione, il suo approccio era quindi pieno di errori. Ma il Maestro Itosu era un creatore, che ha saputo adattare il karate ai cambiamenti dell’epoca; non esiste dunque problema se si concepisce il suo karate come una nuova scuola, quella di Itosu o Itosu-ryū.
L’apprezzamento dell’opera di Itosu è perciò variabile; per l’uno è un innovatore e per l’altro ha causato la rovina del karate classico, quello che era stato trasmesso e praticato nella tradizione esoterica, e che viene chiamato Mukashi-dei o Nkashi-dei, in opposizione al karate secondo Ankō Itosu.

 

La modificazione dei kata da parte di Ankō Itosu

La formalizzazionedi Itosu e dei suoi allieviddi Itosu e dei suoi allievii Itosu e dei suoi allievi

L’introduzione del karate nella scuola:1901-1905

La trasformazione apportata al karate: l’educazione scolastica

I discepoli di Ankō Itosu

   

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