Goju Ryu Karate Do

Le radici comuni della popolazione di Okinawa e delle isole giapponesi

 

 

Lo sviluppo della cultura di Okinawa e i contatti con la Cina: secoli XII-XIV

I primi re di Okinawa

L’introduzione dell’arte cinese del combattimento a Okinawa

 

La cultura di Okinawa tra Cina e Giappone   

Lo sviluppo della cultura di Okinawa e i contatti con la Cina: secoli XII-XIV.

Fino al secolo XI, a Okinawa l’uso di utensili in legno e in osso era generalizzato. L’importazione di ferro dal Giappone portò un impulso allo sviluppo culturale dell’isola, seguito dall’introduzione del buddismo, della scrittura e di altre conoscenze. Dai conflitti e dalle alleanze tra i capi locali, nei secoli XII e XIII, sorgono nel secolo XIV tre Stati - federazioni di comunità tribali - chiamati Chūzan - (Montagna di mezzo), Nanzan (Montagna del Sud) e Hokuzan (Montagna del nord). Questo periodo, chiamato Sanzan-jidai (Periodo delle Tre montagne), è quello della rivoluzione agraria conseguente all’utilizzazione degli utensili in ferro.

I primi re di Okinawa
Nel secolo XIV i capi degli Stati di Sanzan entrarono in contatto con la Cina, inaugurando una nuova tappa nella storia dell’isola. Satto (1353-1395), re di Chūzan, Oufusatō, re di Nanzan, e Haniji, re di Hokuzan, cercano ciascuno per proprio conto di stabilire rapporti con la dinastia cinese Ming. Secondo un documento cinese, nel 1376 l’imperatore Ming fa acquistare a uno dei propri vassalli dei cavalli e dello zolfo a Okinawa. Questi scrive. "In questo paese si preferiscono negli scambi commerciali le porcellane e il vasellame in ghisa ai preziosi tessuti di seta rossa o bianca". Gli oggetti utli sono quindi più apprezzati degli oggetti di lusso. Il re Satto allaccia, per primo, una relazione di vassallaggio con la Cina. Per la storia del karate di Okinawa, questa relazione può essere considerata come la prima pietra del ponte attraverso il quale gli elementi originali del karate saranno importati dalla Cina. Satto stabilisce anche relazioni commerciali con la Corea a partire dal 1389. Le navi mercantili vanno in Corea passando per Kyūshū e le comunicazioni con il Giappone diventano più frequenti. Durante il periodo Sanzan-jidai (Periodo delle Tre montagne), la società di Okinawa evolve rapidamente. Fino ad allora, per cuocere il cibo, gli abitanti conoscevano soltanto arcaiche pentole in terracotta che si rompevano nel giro di 4 o 5 giorni. Si capisce bene perché preferissero le pentole in ghisa ai tessuti in seta. Con l’utilizzazione di vanghe di ferro, la produttività dell’agricoltura aumenta, come i conflitti interni, che porteranno all’unificazione dell’isola.
 Primo periodo di introduzione di elementi culturali a Okinawa e in Giappone
   Okinawa  Giappone
 Capi di Stato  XI-XII secolo  I secolo a.C.-I secolo d.C
 Scrittura  XII secolo  V secolo
 Buddismo  XII secolo  VI secolo
 Utensili agricoli in ferro  XVI secolo  VI-VII secolo
 Unificazione del paese  inizio XV secolo  fine IV secolo
 Calendario  XV secolo  VII secolo
 Stato organizzato  XV-XVI secolo  VII secolo
 Opere letterarie  XVI-XVIIsecolo  VIII secolo
 Opere storiche  XVII-XVIII secolo  VIII-X secolo

Benché le due società, di Okinawa e del Giappone, si collochino nella stessa era culturale, questo schema aiuta a capire il divario che si è aperto tra loro. Quando il re Satto allacciò una relazione di vassallaggio con l’imperatore della Cina, le sue lettere furono scritte in giapponese e includevano ideogrammi cinesi e caratteri fonetici giapponesi che i cinesi chiameranno scrittura "da potatore". In seguito, le lettere ufficiali saranno trascritte in cinese da residenti cinesi di Okinawa. I cinesi danno al reame il nome di "Ryūkyū", che si sostituirà alla denominazione originale di "Okinawa-jima", fino agli anni Ottanta del secolo scorso, quando "Okinawa" ridiventerà il nome ufficiale dell’isola.

L’introduzione dell’arte cinese del combattimento a Okinawa
L’ambasceria cinese
A partire dal 1372, è l’imperatore della Cina che conferisce il titolo ai re di Ryūkyū. A questo punto, un’ambasceria cinese si recava a Ryūkyū in occasione di ogni incoronazione. Gli abitanti di Ryūkyū (Okinawa) chiamavano ukanshin - imbarcazione della corona - la nave che portava la delegazione cinese. Dal 1372 al 1866 questo avvenimento si ripeté 23 volte. La delegazione si componeva di funzionari civili e militari; il suo effettivo raggiungeva le 500 persone. Essa risiedeva da tre a dieci mesi a Ryūkyū, cosa che rappresentava un esborso enorme per le finanze dell’isola, tanto che qualche volta il governo di Ryūkyū nascondeva la morte del re per ritardare questa spesa. Si può supporre che questa delegazione abbia avuto un ruolo importante nella trasmissione dell’arte del combattimento.

I cinesi di Kume
Nel 1392, su richiesta del re di Ryūkyū, Satto, un gruppo di immigrati cinesi si insediò nel villaggio di Kume, nella regione di Naha (nome della città più importante dell’isola). Questo gruppo era chiamato "le 36 famiglie", ma non è certo che questa cifra corrispondesse effettivamente al loro numero. Queste famiglie, come i loro discendenti, costituivano una cerchia chiusa, rimanendo legate alle credenze confuciane e taoiste. Beneficiando di molteplici privilegi, detenevano importanti funzioni nelle relazioni Cina-Okinawa. Esse erano incaricate della redazione degli scritti ufficiali, ed ebbero un ruolo importante nel processo di centralizzazione del potere e nel mantenimento della relazione di dipendenza nei confronti della Cina. Inoltre esse conoscevano - e diffusero - tecniche più avanzate, particolarmente per ciò che concerneva la costruzione navale e la navigazione. Verosimilmente, gli abitanti di questo villaggio chiuso praticavano un’arte del combattimento e quest’arte era una manifestazione del loro privilegio che, nello stesso tempo, rafforzava la loro autorità e la loro capacità di difesa

L’unificazione di Okinawa: secoli XV e XVI

L’organizzazione dello Stato

L’esercito di Ryūkyū: le testimonianze dei naufraghi coreani

L’integrazione di Ryūkyū nel feudalesimo giapponese: secoli XVII-XIX

 

 

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