Goju Ryu Karate Do

Le radici comuni della popolazione di Okinawa e delle isole giapponesi

 

 

Lo sviluppo della cultura di Okinawa e i contatti con la Cina: secoli XII-XIV.

I primi re di Okinawa

L’introduzione dell’arte cinese del combattimento a Okinawa

 

La cultura di Okinawa tra Cina e Giappone   

Le radici comuni della popolazione di Okinawa e delle isole giapponesi

Fino all’inizio della nostra èra, gli abitanti vivevano essenzialmente di pesca e di agricoltura, utilizzando utensili di pietra. Secondo la tesi di Kanazeki Takeo, antropologo giapponese, la cultura melanesiana partendo dall’indonesia e dalle Filippine raggiunse il Giappone passando per Okinawa, in ondate successive, l’ultima delle quali corrisponde all’inizio della nostra èra. Nel corso di queste antiche migrazioni, alcune etnie passarono per le isole di Okinawa per risalire in seguito fino all’arcipelago giapponese. Parecchie caratteristiche etniche sono comuni ai giapponesi dell’isola principale e gli abitanti di Okinawa, e la lingua di Okinawa è considerata come un dialetto giapponese. Shiro Hattori, linguista giapponese, ha effettuato una ricerca comparativa tra i dialetti di Kyoto e di Okinawa. Egli avanza l’ipotesi che i due dialetti provengano da una stessa lingua che si è scissa in due tra il secolo III e il VI. Secondo altri studi (Schuncho Higa), basati sull’archeologia delle terrecotte, le tecniche di risicoltura sarebbero state introdotte a Okinawa a partire dal Giappone tra il il secolo VI e il VII, ed è allora che si sarebbe verificata la separazione tra la lingua giapponese e quella di Okinawa. Tuttavia le comunicazioni cominciano a rarefarsi tra le isole a partire dall’epoca Yayoi (dalla fine del III secolo a.C., al secolo III d.C.), poiché, sotto l’influenza della Cina - che assume via via più importanza - il Giappone entra nell’età del ferro e si trasforma radicalmente. Okinawa resta al di fuori di questa evoluzione. Le relazioni esterne di Okinawa si limitano al Giappone. Detto altrimenti, tra il Giappone e Okinawa il divario culturale diventa notevole a partire dall’epoca Yayoi. Fino ad allora le differenza tra le due zone non erano molto grandi. Il Giappone, sotto l’influenza culturale della Cina, si trasforma ad un ritmo che non ha paragoni con la sua evoluzione precedente. Assorbendo avidamente la cultura cinese, i giapponesi costituiscono uno stato sul modello cinese. Si pensa che la separazione linguistica tra il Giappone e Okinawa di cui parla S. Hattori non sia dovuta alla rottura del legame tra le due zone. Si tratta piuttosto di una differenza di velocità nell’evoluzione culturale, giacché Okinawa resta ancora per parecchi secoli isolata dall’influenza di questa nuova cultura. Sarebbe falso dire che non vi erano più contatti tra le due zone ma, rispetto all’intensità degli interscambi con i quali il Giappone si lega alla Cina, il suo rapporto con Okinawa è davvero minimo. L’evoluzione della società di Okinawa, rimasta chiusa in se stessa, è molto lenta fino al secolo IX, quando si sviluppa una gerarchizzazione in seno alle comunità dei villaggi e nei contatti con l’esterno. Verso il secolo XI, alcuni capitribù - aji - si affermano in diverse regioni di Okinawa. La comparsa di queste forze locali coincide con l’inizio dell’uso del ferro, introdotto dal Giappone. I capi locali rafforzano il proprio potere con l’uso di utensili di ferro per arare che permettono loro di elevare la produttività. E’ importante sottolineare le convergenze culturali ed etniche tra la popolazione del Giappone e quella di Okinawa, dato che esistono tra gli abitanti di Okinawa e quelli del Giappone centrale tensioni che portano talvolta a ignorare queste radici comuni. Questo atteggiamento riflette la complessità della storia dell’isola di Okinawa.

 

L’unificazione di Okinawa: secoli XV e XVI

L’organizzazione dello Stato

L’esercito di Ryūkyū: le testimonianze dei naufraghi coreani

L’integrazione di Ryūkyū nel feudalesimo giapponese: secoli XVII-XIX

 

 

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