Kata

   

Le tecniche fondamentali del karate le parate, i pugni, le percosse e i calci sono combinate tra loro in modo razionale nei kata, gli esercizi formali. Sin dai tempi più antichi i kata hanno costituito il cuore del karate, essendo stati sviluppati e perfezionati dai più vecchi maestri attraverso una lunga esperienza di pratica. I kata, del cui patrimonio originale ne sono stati tramandati circa una cinquantina, possono essere suddivisi grosso modo in due gruppi. Ad un gruppo appartengono dei kata apparentemente semplici, che tuttavia esprimono uno spirito nobile, composto e dignitoso. Attraverso la loro pratica, il karateka può formare il suo fisico, temprare le sue ossa, forgiare una muscolatura poderosa. L'altro gruppo comprende kata che ricordano il volo di una colomba, e sono più adatti ad acquisire riflessi rapidi e movimenti veloci. L'esecuzione di ogni kata, cioè i movimenti delle gambe, avviene lungo un tracciato prestabilito (embusen). Sebbene la pratica avvenga senza alcun avversario davanti, occorre ricordare sempre la disposizione degli attaccanti, provenienti da quattro o da otto direzioni, e la possibilità di dover variare il tracciato d'esecuzione. Poiché i kata contengono tutti gli elementi essenziali per l'esercizio di tutto il corpo, essi costituiscono il mezzo ideale per questo fine pratico. Ciascuno può seguire questa via praticando da solo o in gruppo, secondo le proprie capacità e indipendentemente dall'età. E' attraverso questi esercizi formali che il karateka può apprendere l'arte della difesa personale, divenendo in grado di fronteggiare una situazione pericolosa con naturalezza e volgendola a proprio vantaggio. Ma il grado di abilità è un fattore determinante. Le caratteristiche dei kata sono:
1. In ogni kata il numero dei movimenti è prestabilito (venti, quaranta, etc.). Essi devono essere eseguiti nel loro ordine.
2. II primo e l'ultimo movimento del kata devono essere eseguiti nello stesso punto del tracciato d'esecuzione. Quest'ultimo, a seconda del kata, può avere varie forme, come quella di una retta, di una T, una I, un asterisco (*), e così via.
3. L'esecuzione dinamica del kata richiede l'osservanza di tre regole: (1) corretto impiego dell'energia, (2) corretta velocità dei movimenti, lenti o veloci, (3) estensione e contrazione del corpo. La bellezza, la potenza ed il ritmo del kata dipendono da questi tre elementi.
4. All'inizio e alla fine del kata si esegue il saluto: ciò e parte del kata. Quando si esegue una serie di kata in succes sione, si deve salutare all'inizio del primo kata e alla fine dell 'ultimo.

       

 

 

 

 

 

 

 

I kata della nostra scuola

 

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